Ti racconto la mia Rosanna.
Superati i primi periodi del fidanzamento con Paul, vengo invitata in Abruzzo, nella sua casa di famiglia, per trascorrere le vacanze estive. Da parte mia c’era, naturalmente, il timore di affrontare una situazione familiare nuova. Ma mi accoglie lei: un sorriso avvolgente come un abbraccio, con tanto di fossette sulle guance e occhi giallo-verdi, accoglienti come una casa. Da quel momento, è stato un susseguirsi infinito di chiacchiere, allegria, escursioni, giochi, scherzi, racconti meravigliosi, torte (le sue torte, chi ha provato sa) e scoperte su Dio, maestose come monumenti dell’anima.
Una mattina, mi sveglio e le mie cose personali erano tutte sparite: ho dovuto cercarle per ore per casa e intorno alla casa, mentre la mia microscopica nipotina e Rosanna mi seguivano nelle mie ricerche, ridacchiando.
Durante un’escursione in montagna, lei e il piccolo danielino creano un anello da un ramoscello trovato lì intorno. Danielino mi chiede di sposarlo prima che lo faccia zio Paul, mentre Rosanna continua a ripetere a suo fratello: “Paul, che aspetti? Attento che danielino ti ruba la moglie”.
Ricordo i viaggi in auto, cantando insieme a squarciagola, il museo delle farfalle e tanti momenti felici.
Ricordo la gioia nei suoi occhi quando ci siamo trasferiti a piacenza. Lei e Jana hanno pitturato la casa perché potessimo trovarla igienizzata e bella al nostro arrivo. C’era, ovviamente, anche del cibo succulento per noi, preparato con le sue mani per regalarci la più dolce delle accoglienze. Ricordo il suo supporto in ogni cosa, di tipo pratico e non, quando chiunque altro al mondo si sarebbe tirato indietro.
Ricordo i video educativi per bimbi che abbiamo girato insieme a lei, a Jana, a Cristina… quante risate: Rosanna non respirava nella sua tuta integrale verde, dentro la quale animava i suoi adorati pupazzi, ognuno dei quali aveva una propria personalità, una propria voce, delle proprie specifiche movenze e parole studiate ad hoc per la crescita dei bimbi nei primi anni di vita e per il loro inglese… tutto un mondo fantastico animava i suoi progetti, i suoi sogni rivolti a tanti bambini. Durante una pausa dalle riprese, si siede sul nostro letto matrimoniale, sottile come una fetta di prosciutto e scomodo come poche cose al mondo. Lì per lì, risate a piovere di Rosanna per via di questo pezzo di ferro che chiamavamo letto. Qualche giorno dopo, ne avevamo uno nuovo in casa, ovviamente spedito a domicilio… un regalo, chissà da chi.
Ricordo il suo sostegno alla nostra musica, ricordo i preziosi insegnamenti che ci ha riservato per poi donare, a me e a Paul, le “lezioni d’inglese più belle”, quelle delle sue scuole preferite perché ci amava e perché credeva in noi, diceva.
Ricordo i suoi sogni, i suoi progetti per Marsaglia, la sua determinazione nel portare avanti gli ultimi, gli indifesi, i fragili ma soprattutto i bimbi, i giovani… lei viveva per loro e piangeva quotidianamente al solo pensiero che uno solo di quelli non potesse ricevere le cure, l’amore necessari o che non potesse conoscere opportunamente Dio nella vita.
Ricordo gli studi biblici tra donne: quando interveniva Rosanna, prendevo pagine e pagine di appunti… era una miniera infinita, preziosa di esperienza e di conoscenza.
Ricordo i suoi dolori, i suoi crucci. Ricordo quando, pur cominciando a non sentirsi bene, non esitava comunque a organizzare personalmente i compleanni, i pensieri, le visite più dolci… ho saputo che anche quest’anno ci sarà un regalo per me sotto l’albero da parte di Rosanna (lo ha preso per me online, sotto morfina, in ospedale e anche in questo caso non ha esitato a ridere e a mostrare l’ironia della situazione… eh sì, autoironica anche in ospedale)!
Rosanna è questo e molto altro ma lei direbbe che, se in tutto questo ci fosse qualcosa di buono e di utile per me, quel qualcosa verrebbe da Dio e che lei è stata solo uno strumento nelle Sue mani, come ha specificato fino all’ultimo giorno possibile, con entusiasmo e gratitudine verso di Lui.
Il nostro mondo familiare Roberts, da un punto di vista umano, è Rosanna-centrico ma noi non temiamo perché lei adesso è nella perfezione ed è felice e, come lei ci ricordava sempre, Dio è in controllo di tutto e noi dobbiamo solo ascoltare la Sua guida.
Ti voglio bene e ti adoro, Rosanna.